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 Barbari, siete solo dei barbari! Si dice che l'Egitto si arrese a Giulio Cesare nell'ottobre del 47aC solo quando fu colpito lo scrigno più prezioso, la Biblioteca di Alessandria. Nell'incendio andarono distrutti migliaia di grandi testimoni della storia del mondo e dell'uomo. I progressi fatti in medicina, matematica, astronomia, arte, geografia, etc in ogni angolo del mondo erano conservati lì, sempre a disposizione di studiosi e appassionati che, grazie a quelle testimonianze, non avevano necessità di iniziare il loro percorso da zero, ma dal punto di arrivo di chi li aveva preceduti. Testimoni raccontano la massima indifferenza e meraviglia da parte dei romani davanti a molti egizi in lacrime per l'immenso patrimonio irrimediabilmente perduto. Per molti tozzi romani non si trattava di oro o pietre preziose, ma solo di insignificanti papiri e pezzi di legno. Bisognerà attendere addirittura il Rinascimento per veder rinascere la voglia di recuperare il sapere del

Mio nipote Gianluca e il suo socio Ivan titolari di deartisdigitale.it da anni creano capolavori servendosi di attrezzature impensabili fino a poco tempo fa. Scansione 3D, Stampa 3D, Taglio Laser sono solo alcuni dei servizi che offrono a clienti quali Università degli Studi di Napoli Federico Secondo, RAI, NapoliManìa, Football Leader, etc. Il cliente esprime un desiderio, anche il più assurdo da rinchiudere, fino a pochi anni fa, in manicomio al solo pensiero e loro cominciano a elaborare. Il loro slogan è "We Build Dreams" Un pallone in miniatura comincia a schizzare dal piede di Ivan a quello di Gianluca e...palleggiando...palleggiando i due soci si scambiano idee sul da farsi finché il progetto non prende corpo. Poi cominciano a smanettare velocemente con tastiere dei loro strani pc finché uno dei due non si arma di maschera "antigas" e passa a "torturare" forsennatamente una delle loro infernali macchine tridimensionali.Ivan e Gianluca della De Artid

  Da mesi Giuseppe mi chiedeva di accompagnarlo a Stigliano. Voleva una mia "amichevole" consulenza su cosa fare di una vecchia struttura di famiglia posizionata sul cucuzzolo di montagna e una volta adibita a pastificio. Una domenica mattina dovetti cedere e in tre, c'era anche Pietro, esperto produttore di pasta, partimmo da Napoli e scendemmo al sud fino a incrociare il Basento. Consigliai al mio amico, che faceva l'ingegnere a Napoli e a Milano, di lasciar perdere con la riapertura del pastificio, per difficoltà del settore e logistica non competitiva, e di pensare a qualche attività che ne ricordi il nome, ma che sfrutti il petrolio trovato in zona. Nacque l'elegantissimo Hotel Vecchio Pastificio Sarubbi.  La vecchia Basentana l'avevo percorsa molte volte con mio fratello Bruno che lavorava come ingegnere all'Italsider di Taranto. Egli preferiva questa strada fino a Metaponto perché, diceva, più breve dell'autostrada e meno noiosa perché più ricca