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Visualizzazione dei post da settembre, 2020

'A TEMPEST IN NAPOLETANO, MILANESE E PANTESCO PRONTA PER ANDARE IN SCENA

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Dopo cinque lunghi anno di lavoro è finalmente terminata la traduzione in pantesco, milanese e napoletano della bellissima opera di William Shakespeare The Tempest. Una notte di molti anni fa, leggendo e rileggendo le avventure di Miranda, Ferdinando, Antonio e di tanti altri fantastici personaggi ho pensato: ma perché un milanese come Prospero non deve parlare in milanese, un napoletano come Ferdinando in napoletano o un isolano come Caliban in pantesco? Si, sarebbe bello, ma non facile. Chi ama Shakespeare sa che il suo inglese del 1600 è in disuso e molti termini non esistono più. Altro problema interpretare le parole a doppio senso del drammaturgo riferite ad avvenimenti della sua epoca, un pò come quelle di Dante che spesso hanno fatto impazzire gli studiosi alla ricerca di personaggi veri o presunti citati dal Sommo Poeta. Ma Prospero chi è veramente? E' solo il Granduca di Milano, amante di magia, spodestato dal fratello Antonio o è l'alter ego dello stesso Shakespeare?

IO VOTO SI, BASTIAN CONTRARIO E CORSICO SUL NAVIGLIO

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  IO VOTO SI, BASTIAN CONTRARIO E CORSICO SUL NAVIGLIO Sono rarissime le occasioni in cui i tanto criticati politici decidono di dare un taglio all'assurdo costo della politica italiana ed ecco che subito interviene il Bastian Contrario, quello che dice no a prescindere, come citava Ludovico di Breme. A volte il Bastian Contrario non sa nemmeno a cosa sta dicendo NO, ma il fatto di dire NO a una cosa definita più che giusta dai molti lo pone inevitabilmente in mostra col suo faccione spesso da ebete, anche se noto professionista, e lui gode per questo. Qualcuno, da vero deficiente ha scritto "non chiedetemi perché, ma io voto NO". Chi mi conosce sa che io non appartengo a un partito, ma condivido quello che è giusto nell'uno o nell'altro schieramento, condannando in entrambi quello che non condivido. A una riunione a Palermo, molti anni fa, quando la costruzione del ponte sembrava possibile, alcuni cominciarono a vociare NO!. Io chiesi loro perché, visto che erano

Uso del Social Linkedin, Liliana Feldmann, Roberto Brivio, il Monumentale

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Chiedo scusa a chi vive il social e la vita solo per il business e lo studio delle tecniche per meglio competere e primeggiare sul prossimo quasi fosse l'unica life mission. Io penso esista anche altro. Il mio amico Roberto Brivio oggi ha dedicato una magnifica pennellata in milanese all'immensa protagonista della scena culturale italiana degli ultimi 50 anni al cinema, in Rai e, soprattutto in teatro. Roberto cita anche il barcone manzoniano sulla darsena. Non esiste un lombardo di cultura che non abbia vissuto, o sentito parlare di quella performance, ripetuta anche per difendere dall'abbattimento un vicino albero secolare, ora visibile tutto puntellato, eppur vivo. E sarà proprio Alessandro Manzoni, vero padrone di casa al Monumentale, a ospitare Liliana. Dispiasè Me dispias che la sia partida definitivament. Me dispias de avegh minga faa ona visita, da Febbrar. Me dispias che l’ultima volta di so’ 92 ann e i noster 50 de conoscenza la sarà vedella passà in d’ona cassa.

IO SONO...E TU NON SEI UN ...AZZO! DITO MEDIO E IMPORTANZA DEL PRIMO GRADINO, SIMBOLI DI VENDETTA CONTRO I SUPERBI?

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Mi è sembrata ipocrisia addolcire il titolo. Qualcuno si scandalizzerà, chiedo venia per questo. La colpa del degrado volgare è delle nuove generazioni o di chi, per consumismo le manipola trasformando in divinità e pozzi di sapienza, oggi influencer, personaggi televisivi che i vecchi saggi del villaggio avrebbero subito gettato giù dalla rupe? “ Io sono quello che sono e tu sei zero...o quasi” . Una volta si diceva "lei non sa chi sono io". In Suburra ricordo il politico assassino, corrotto e drogato che diceva "...io sono un DE.PU.TA.TO.DELLA.RE.PU.BBLI.CA.ITA.LIA.NA, nessuno mi può fare niente, io sono...e tu non sei niente". Non c'è frase più demotivante per una persona debole che sta concentrando tutti i suoi sforzi per portare avanti il compito assegnatogli. La paura è che i ruoli più in alto sono già ricoperti da questa accozzaglia di personaggi che si proteggono tra loro. In TV si vedono sempre le stesse facce. Giornalisti, pseudo-opinionisti, cantant