'A TEMPEST IN NAPOLETANO, MILANESE E PANTESCO PRONTA PER ANDARE IN SCENA
Dopo cinque lunghi anno di lavoro è finalmente terminata la traduzione in pantesco, milanese e napoletano della bellissima opera di William Shakespeare The Tempest. Una notte di molti anni fa, leggendo e rileggendo le avventure di Miranda, Ferdinando, Antonio e di tanti altri fantastici personaggi ho pensato: ma perché un milanese come Prospero non deve parlare in milanese, un napoletano come Ferdinando in napoletano o un isolano come Caliban in pantesco? Si, sarebbe bello, ma non facile. Chi ama Shakespeare sa che il suo inglese del 1600 è in disuso e molti termini non esistono più. Altro problema interpretare le parole a doppio senso del drammaturgo riferite ad avvenimenti della sua epoca, un pò come quelle di Dante che spesso hanno fatto impazzire gli studiosi alla ricerca di personaggi veri o presunti citati dal Sommo Poeta. Ma Prospero chi è veramente? E' solo il Granduca di Milano, amante di magia, spodestato dal fratello Antonio o è l'alter ego dello stesso Shakespeare?